giovedì 13 dicembre 2007

Allo sportello: scaltri o impreparati?

Il Sole 24Ore ha fatto un'indagine visitando gli sportelli di 16 banche diverse, specializzate e non, per verificare l'applicazione delle direttive del decreto Bersani e ha scoperto che...
La confusione allo sportello regna sovrana, e se per il consumatore è già difficile capirci qualcosa, è bene chiarire subito che dopo una visita in banca il risultato è quello di capirci ancora meno.
Certo, i media, con il succedersi di notizie preoccupanti, hanno generato una sorta di corsa alla rinegoziazione o alla surrogazione, ma se non sei già ferrato in materia, ti ritrovi solamente sommerso di numeri e sigle che in realtà sono solo armi per ingannarti, o specchietti per le allodole.
Anch'io in passato sono andato "in incognito" a chiedere informazioni per un mutuo, vi assicuro che ne ho viste di tutti i colori.
Ma andiamo avanti.
Il "travestimento" del giornalista del Sole era quello di un consumatore che nel dicembre del 2005 ha acceso un mutuo di 130mila euro, con tasso variabile per 20 anni, e che adesso si trova a pagare una rata più elevata di circa il 20%, a causa del rialzo dei tassi.
Diciamo subito che in un terzo dei casi non è stato possibile parlare con i consulenti perché "troppo impegnati", la proposta è stata quella di tornare in un altro momento, magari anche dopo un paio di settimane. Ragazzi, come se al mondo non ci fossero altre banche... Questa è una delle distorsioni dello stipendio fisso, e mi chiedo se le banche lo sanno...
Cinque banche hanno proposto di sfruttare le novità del decreto Bersani, e poi hanno proposto una semplice sostituzione. Chiusura del vecchio mutuo, accensione di uno nuovo (con relativo atto notarile) e ancora con durata ventennale (solo due anni in più quindi). In due di queste cinque hanno avuto il coraggio di dire: "La legge sulla surroga esiste, ma l'Abi non l'ha ancora accolta, per cui per ora ci limitiamo ad offrire la sostituzione". Come dire: "Il codice della strada esiste, ma io non l'ho ancora accolto, per cui mi limito ad investire pedoni e a saltare semafori".
Che coraggio!
Inutile dire che la sostituzione consente alla banca di applicare commissioni varie...ma questo non spieghiamolo ai consumatori.
In realtà il decreto è in vigore, è chiaro che in questo momento ogni istituto si comporta come ritiene più conveniente.
Bene, allora vediamo un preventivo di sostituzione!
Il modello Esis (reso obbligatorio dal Codice di condotta europeo sui mutui casa per rendere facile il confronto tra diversi istituti) viene rilasciato solo da quattro istituti (due su otto dagli sportelli "fisici" e due su due dalle banche "online").
Quattro stampano il preventivo su moduli predefiniti, e due riportano appunti generici su un foglietto bianco. Beh, sfido chiunque a fare un facile confronto a questo punto!
Anche perché sui preventivi non viene indicato proprio tutto: tutti indicano il parametro utilizzato per indicizzare il tasso (Euribor per il variabile e Irs per il fisso) più lo spread, ma solo quattro (che poi sono quelle che hanno rilasciato l'Esis) indicano il Taeg o l'Isc (indici che comprendono anche i costi accessori dando la possibilità al consumatore di poter veramente confrontare le offerte nella loro globalità).
Addirittura quattro assicurano che non vi sono altre spese salvo poi aggiungere a penna "voci accessorie", e non quantificandone neppure l'importo. Altri due dicono che "il calcolo del Taeg si può fare solo al momento del contratto" di modo da tradire totalmente lo spirito di questa voce, che è appunto quello di rendere immediatamente confrontabili i PREventivi. Si sono inventati i POSTventivi, ma bravi!
Se poi volete conoscere l'elenco delle banche visitate, beh, procuratevi il Sole 24Ore di lunedì 10 dicembre, è meglio che non li metta i nomi, conosco troppo bene il mondo finanziario...!
Se trattano i clienti così, figuriamoci chi ha il coraggio di criticare il loro operato, e poi ci si chiede perché i cittadini non abbiano fiducia nel mondo del credito!

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